
Due chiacchiere con Alessandra Scapin, TOP MANAGER under 35
Classe 1989, Laureata alla Bocconi, con master al Sole 24ore da Bassano del Grappa ha costruito una brillante carriera partendo da realtà come Heineken e Procter&Gamble, oggi è Responabile Marketing e Comunicazione di IMG Spa.
Lanciamo così la rubrica che nessuno ha chiesto “donne in gamba che si raccontano”, Alessandra è infatti parte della mia community e ha deciso di condividere la sua storia con le lettrici del blog, sperando che possa ispirare altre donne.
Ed ecco l’intervista che le ho fatto.
1) Quali sono state le sfide principali che hai incontrato nel tuo percorso professionale?
Inizio dicendoti che sono stata una bambina fortunata: fin da piccola i miei genitori mi hanno lasciato la
piena libertà di scoprire le mie passioni e di essere me stessa. Dopo il diploma al liceo linguistico, ho scelto di frequentare economia alla Bocconi. Non è stato facile trasferisti da un paesino di 3000 anime ad una grande città come Milano. Ma le sfide non mi hanno mai spaventata anzi…sono sempre andata a cercarle.
Ho iniziato con un percorso di studi impegnativo, che mi ha insegnato la regola di
base “se vuoi, puoi”: lo studio, la costanza e la determinazione premiano sempre.
Credo che il mondo del lavoro sia sempre più competitivo e per le donne riuscire ad emergere sembra
essere ancora più difficile; sono tante le sfide che una donna in carriera deve riuscire a superare per
affermarsi nel lavoro.
Nonostante le iniziative e le parole di sostegno nel mondo lavorativo una donna non gode di pari
opportunità e per riuscire ad affermarsi deve fare compromessi con la vita privata dovendo superare
ostacoli che non sfiorano nemmeno i colleghi di sesso maschile.
Le pari opportunità sono sulla bocca di tutti eppure, nonostante ad eccellere nelle lauree siano le donne c’è una percentuale maggiore di uomini assunti per posizioni rilevanti.
Io, come molte altre donne manager, ho faticato il doppio per essere dove sono.
Ma noi donne siamo dei carri armati, possiamo superare qualunque sfida.
2) Come le hai superate?
Beh credo sia essenziale e vitale avere una rete di sicurezza intorno a te, che anche quando vacilli o sei
demoralizzata, sanno ricordati quanto vali e quanto duro lavoro hai alle spalle.
La mia rete vitale è semplice: mio marito Gianluca, la famiglia e pochi pochissimi veri amici.
Arrivo da una famiglia di imprenditori, e i miei genitori non mi hanno mai nascosto le difficoltà di portare avanti un’impresa, e mi hanno insegnato l’importanza di avere una rete di sicurezza vera.
Mio marito, poi, è una persona straordinaria, che mi ha sempre spronato ad essere la versione migliore di
me stessa. Il segreto è tutto qui: avere un nucleo ristretto di persone che sanno esserci nonostante tutto e nonostante tutti.
3) In che modo l’essere donna ti ha svantaggiato? E in che modo ti ha aiutato?
Lasciami dire che essere donna oggi, ci vuole (ancora) coraggio. Eh sì, perché a seconda della società in
cui viviamo, godiamo di più o meno diritti. Dobbiamo ancora fare i conti con più o meno giudizi,
preconcetti, libertà, possibilità di assecondare le nostre ambizioni. Essere donna oggi significa lavorare
giorno dopo giorno per cercare di restare in equilibrio sul sottile filo che unisce tutte le aree della
nostra vita: compagna, mamma, figlia, amica, lavoratrice, tutto fare, manager, moglie….C’è chi ci riesce
con più facilità e c’è chi si fa risucchiare dal vortice di quello che la società si aspetta, trascinando negli
anni un retaggio culturale che dà per scontato che la donna sia l’unica responsabile della casa e dei
figli. (Qui il mio articolo su come conciliare lavoro e vita privata ).
Non credo che il punto sia il vantaggio o lo svantaggio di essere donna. Ma il vantaggio o svantaggio di
essere una persona competente e di valore. Io vorrei che nel mondo del lavoro si smettesse di
ragionare per preconcetti arcaici e divisione di genere ma si cominciasse a valutare le persone per il
loro merito, indipendentemente dal genere.
Proseguiamo le nostre due chiacchiere con Alessandra Scapin chiedendole qualche dritta, in pieno spirito del blog.
4)Hai qualche consiglio non richiesto da condividere con le giovani donne ambiziose che si affacciano sul mondo del lavoro?
Alle ragazze che si affacciano al mondo del lavoro oggi il mio consiglio è guardare il mondo con occhi curiosi cercando gli stimoli per affinare il loro impegno e la loro professionalità dove più si addensano i fermenti di trasformazione che poi, spesso, è dove si annidano i nuovi bisogni.
Non bruciate le tappe, non esistono ascensori per il successo, ma bisogna fare le scale.. un gradino alla
volta. Questo vi porterà a fare esperienza, che è il tesoro più grande che potete avere.
Circondatevi di persone stimolanti, confrontatevi spesso e soprattutto mettetevi in discussione ogni
giorno, cambiare idea significa avere un mindset dinamico, sbagliare semplicemente un’opportunità per
fare meglio. Soprattutto i primi anni è fondamentale ascoltare, leggere, capire per poter crescere.
Illuminante,a mio avviso, la sintesi di Jack Ma su come darsi obbiettivi diversi per ogni fase della vita:
– A 20 anni impegnatevi nello studio.
– A 25 iniziate a lavorare e fate errori, a questa età potete cadere e rialzarvi senza conseguenze. Se
scegliete una grande azienda acquisirete i processi, se invece optate per una piccola realtà imprenditoriale apprenderete la passione di fare molte attività diverse in una giornata. La cosa più importante è che riusciate a identificare la vostra guida, dalla quale imparare il più possibile. Non è importante il campo dove agirete, ma quante cose può insegnarvi il vostro capo.
– Dai 30 ai 40 focalizzatevi sulla professione, lavorate su voi stessi.
– Dai 40 ai 50 anni non tornate indietro, non cambiate direzione, è troppo tardi. Diventate semplicemente i più bravi in quello che già state facendo.
– Dai 50 ai 60 investite nei giovani, allevate talenti e trasferite informazioni.
– Dai 60 anni in poi la priorità è il vostro benessere, fisico e mentale. Andate al mare.
Senza dimenticare le nostre passioni ma lasciando che il nuovo le stimoli e le direzioni.
5) E consigli per quelle un po’ più navigate?
Sii coraggiosa e curiosa ma conserva sempre una grande dose di umanità e umiltà. Essere donna oggi è una lotta, interiore ed esteriore, fatta di un eterno bilancio e trattative tra vita privata e professionale.
Cerca di essere più comprensiva verso te stessa senza auto-giudicarti costantemente. Devi essere tu la
prima a rispettarti, credere in te stessa e darti l’energia per crescere e migliorare ogni giorno.
Trova il coraggio di chiedere e dire ciò che pensi ma mantieni sempre una grande professionalità, umanità ed empatia per ascoltare e imparare dagli altri dando sempre il massimo.
Lavora per fare squadra e costruisci relazioni guardando sempre negli occhi l’obiettivo da raggiungere.
Leggi, informati, viaggia e arricchisci le tue competenze: l’esperienza ti insegna a vivere e lavorare con la
mente sempre aperta e verso il futuro.
6) Ma per una donna di successo come te, che cosa rappresenta il tuo lavoro?
Il lavoro non è ciò che siamo, il lavoro è esperienza, e la vita di ognuno di noi può avere molteplici
esperienze lavorative. Possiamo fallire e poi rialzarci in piedi, possiamo svolgere per anni lo stesso lavoro e poi di colpo decidere di cambiare. Possiamo reiventarci, come dicono alcuni, oppure piangerci addosso
quando le cose non vanno come vorremmo.
Io, non sono il mio lavoro, e nemmeno tu lo sei, però entrambe sappiamo che bisogna lavorare bene, senza improvvisarsi, e se necessario riprendere a studiare.
Purtroppo viviamo in un’epoca dove l’apparire conta di più dell’essere. E quindi si punta ad una carriera
importante, ad un lavoro che gli altri ti invidia, ad una vita agiata…dimenticando che la vera ricchezza è
tutt’altro.
Per me la vita non è la ricerca della perfezione ma della completezza.
Completarsi significa essere sempre bilaterali e ricordarsi che mentre di noi vediamo un lato in luce, ce n’è sempre uno in ombra. Completarsi non è perfezionarsi, ma accogliere tutto quello che non ci piace di noi. Questo è il passaporto per una vita felice.
Belle queste due chiacchiere con Alessandra Scapin! E tu che ne pensi?
Se anche tu vuoi condividere la tua storia scrivimi. Ti aspetto sul mio profilo Instagram!
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