
L’arte di saper comunicare con chiarezza è tra le skill fondamentali di un buon manager e non solo. Molti rapporti interpersonali in generale, se ci pensiamo, nascono dall’incapacità di comunicare bene.
Chi di voi ricorda parte dei discorsi del CEO o top manager della propria azienda anche a distanza di tempo? Se si, siete di fronte a dei best performer. Ho in mente diversi discorsi “sul palco” che mi hanno molto colpito.
Un AD tedesco di un’azienda dove ho lavorato qualche anno fa, ad esempio, si muoveva calmo, con appunti su piccoli cartoncini rigidi quadrati come supporto, modulando voce e concetti. Parlava con le giuste pause ed enfasi su frasi ad effetto, come i grandi oratori. (“Not to change was not an option”, mi ricordo ancora questa). Ma non è certo l’unico, ho in mente manager francesi, inglesi e italiani altrettanto eccezionali. Quest’arte non ha genere nè nazionalità.
Non si capisce come mai la comunicazione come area/materia sia a volte bistrattata e considerata meno importante, quando in realtà può fare davvero la differenza. Essere chiari ed efficaci richiede sforzi e pratica, ma può avere un impatto decisivo nella carriera di una persona (e sul business). Pensate ad un direttore vendite incapace di motivare la propria squadra… O a manager invitati a convegni proferire discorsi o rilasciare interviste impacciate a fine evento. Non fanno bella figura in prima persona e non la fanno fare neanche all’azienda che rappresentano. Per fortuna, come per tutte le cose, si può studiare ed esercitarsi.
Ci sono almeno tre aree direi, che bisogna padroneggiare, se si vuol dire di possedere l’arte di comunicare con chiarezza: la parola scritta, quella orale “individuale” e la capacità di parlare di fronte ad un “pubblico”, reale o virtuale che sia.
1)Parola scritta

A scrivere bene si impara a scuola, ma un pò di tecniche si possono acquisire ad ogni età. Gli ingredienti base sono brevità, semplicità e accuratezza. Ricordo una lezione di Beppe Severgnini in Università Bocconi che ci aveva raccontato come il suo maestro Indro Montanelli gli avesse insegnato a rileggere e limare i propri articoli molte volte, dandosi come obiettivo di rimuovere parole o frasi ridondanti o pleonastiche ogni volta. Per andare sempre più dritto al punto.
Anche nelle e-mail, quanto migliorerebbe la nostra vita, se tutti imparassimo a scrivere oggetti chiari e testi concisi? Dov’è subito facile capire il tema, cosa ci si aspetta da chi riceve il messaggio e/o da coloro che sono in copia e per quando.
2) Parola orale

Quando si ha un meeting importante con qualcuno è bene arrivare sempre preparati, come nella negoziazione. La chiave è capire “cosa serve all’altro”? Le persone agiscono per le LORO ragioni, non per le nostre. Se dobbiamo presentare un’idea e “venderla”, ottenere un budget o un ok ad un nostro progetto, proviamo a spiegare sempre con chiarezza come questo possa avere un’impatto sulla vita, sul lavoro e sul raggiungimento dei risultati in modo più veloce. Deve essere ben comprensibile il beneficio anche per l’altra persona. Ci sono manager davvero bravi nel gestire così le riunioni. C’è da imparare con ammirazione e provare a esercitarsi sempre di più.
3) Parlare in pubblico

Il trucco principale, che certamente saprete già, è guardare negli occhi tutti (almeno in presenza), usare un tono di voce calmo ed evitare di gesticolare come un ossesso. Iniziare o finire con una battuta, per scaldare gli animi. Le power pose possono venire in aiuto, facendoci acquisire maggiore sicurezza e standing.
L’ingrediente migliore però, ancora una volta a mio parere, è la preparazione. Che non significa imparare a memoria cosa dire (ahimè a volte nelle presentazioni su Teams qualcuno sembra proprio leggere il discorso interamente dagli appunti). La chiave sta nell’avere un chiaro storytelling in testa, questo davvero uno dei migliori insegnamenti imparati sul lavoro dai miei capi, ne avevo già parlato in questo articolo.
Una presentazione che abbia una narrativa da inizio a fine è davvero un MUST. Se i concetti si susseguono con un criterio, facilitiamo notevolemente la nostra memoria e il discorso ci verrà più spontaneo. E ovviamente anche l’attenzione dell’audience sarà più facile da mantenere!
Video, immagini di impatto ed effetti speciali sono l’ingrediente in più, ma se associati ad una scarsa capacità di comunicazione, da soli non possono fare il miracolo.
L’arte di saper comunicare con chiarezza torna utile anche quando ci interfacciamo con i nostri bambini. Anche su questo avevo già scritto un articolo, se vi va di approfondire questo aspetto, lo trovate qui.
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