Io in versione “mother to be 2, la vendetta”.

Cresciuta da figlia unica, ho sempre desiderato alzare l’asticella diventando mamma di almeno un paio di marmocchi.

Ho trovato nell’ING il mio YANG e il mio partner in crime. Non c’è la parola moglie in MADONNAGER perchè si rischiava davvero il ridicolo nell’acronimo, ma la nostra unione e collaborazione è alla base di tutto.

Un maschietto e una femminuccia possiedono ora metà del nostro DNA: un mix letale di pazzia (mia) e rigore asburgico (suo).

La pratica gestazione è chiusa (tertium non datur), la grande sfida è ora farne degli esseri umani dignitosi ed equilibrati.

Fare la mamma è il mestiere più bello del mondo ma per me non può essere l’unico. Come tante donne oggi, ho bisogno di una fonte di realizzazione che vada anche al di fuori della sfera casalinga e so che la mia soddisfazione darà beneficio anche ai miei bambini.

In genere ci si rifugia nella frase “meno quantità, più qualità”, quando si passa meno tempo con loro. Io però ci credo fermamente. E il fatto che frequentino altre persone oltre a noi genitori, come nonni e baby sitter, sarà per loro fonte di arricchimento e non privazione. La mamma resta la mamma: anche la mia lavorava full time e sono cresciuta bene e senza traumi.

Chiedetelo alla mia analista e alla guardia carceraria che mi ha in custodia! (Battuta per stemperare l’argomento delicato in cui mi sono cacciata).

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