
- di Madonnager
Skin care con Drunk Elephant: la mia recensione.
Piacere sono Atena, in arte Madonnager (mamma-donna-manager). Dispenso consigli non richiesti per conciliare le varie personalità, quindi anche il nostro essere femmene. Restiamo in contatto sul mio profilo Instagram.
Ma non solo, nell’articolo di oggi vi racconto un po’ della routine di questo periodo.
Antefatto: è finalmente arrivata anche da noi questa marca molto famosa e diffusa all’estero. In esclusiva da Sephora in Italia, che non ha mancato di segnalarmi l’avvenimento in ogni possibile “touchpoint” (Instagram, Newsletter, Facebook, sito e negozio fisico). Un applauso per l’approccio davvero a martello, sempre efficace. E infatti ho ceduto per sfinimento.
Potevo perdermi l’occasione di provare un brand che solo per l’immagine evocata (un elefante ubriaco) vince il premio simpatia, coraggio e nonsense?
La linea e i pack sono sfiziosissimi, colorati e irresistibili. Il concetto dietro interessante: vogliono evocare l’idea di una sorta di smoothie per la pelle, con formule naturali che operano in sinergia ed evitano i cosiddetti “suspicious 6”, ossia una serie di ingredienti (oli essenziali, alcol ad alta volatilità, siliconi, filtri protettivi chimici, fragranze/coloranti e SLS) ritenuti dannosi per l’equilibrio della pelle. In più sono vegani, ossia non utilizzano nessun ingrediente di origine animale.
Devo dire che non sapendo che pesci pigliare, ossia quali prodotti della gamma provare per primi, aver scoperto che c’era il formato “The Littles” contenente le taglie mini dei principali prodotti, mi è sembrata la scelta migliore per potermi avvicinare alla marca.

Però dato il costo, 79€, i formati mi sono sembrati davvero troppo mini. Anche se in ogni caso è ormai da tre settimane che li uso quotidianamente e ancora ne avanza, quindi non è pochissimo prodotto.
C’è un gel per la pulizia del viso, 3 sieri, uno idratante, uno per il contorno occhi e uno per la notte con acido glicolico. Poi un olio e due creme idratanti (una con gli impronunciabili “Protini Polypeptide” ossia proteine). Un buon mix. Questo kit ha l’obiettivo di disintossicare la pelle dai prodotti precedenti, che evidentemente usano quei 6 ingredienti sospetti.
Bah. Io non ho una pelle così sensibile (a parte le macchie solari), nè mi sembrava che i miei trattamenti precedenti mi avessero rovinato la pelle, anzi! Quindi devo confessare che a me sto elefante ebbro mi ha convinto “so&so”. Una delle cose che più mi piace è il profumo di buono che hanno certe creme e certi sieri. Ad esempio quello fantastico che mi aveva regalato Lierac (Premium le serum). Eliminarlo del tutto mi fa perdere la magia. Personalmente ho un approccio più edonistico alla cosmesi. Ma per chi ha pelli sensibili o allergiche di sicuro può costituire una soluzione che forse giustifica anche il posizionamento di prezzo della linea.
Skin care con Drunk Elephant: la mia recensione non è quindi entusiastica al 100%, mi dispiace. Ero ben predisposta. Di tutto il set dei “The Little” per me ci sono solo due prodotti davvero validi e questi sarei disposta a ricomprarli nella taglia standard, nonostante il prezzo decisamente più importante: il siero notte all’acido glicolico, che leviga e rinnova le cellule durante il riposo e l’olio luxury Virgin Marula, da usare sempre prima di andare a dormire, in combo con il siero.

Con questi due ho notato un risultato visibile. Da subito. Pelle liscia, levigata. Ma qui entra in gioco anche l’altro colpo di scena, amiche.
La mia babysitter (ecco svelata la fonte) dopo Pasqua si è presentata con una pelle liscia e luminosissima. Sembrava una bambina, pur avendo qualche anno più di me. Lei è vegana e in generale conosce mille rimedi naturali per casa e persona.
Mi ha risposto candida che aveva iniziato a massaggiarsi con vitamina A (retinolo) tutti i giorni. Un integratore misterioso preso all’estero, che non era riuscita a trovare in Italia.
Subito convinta dall’evidenza, ho ordinato su Amazon con il mio solito metodo posato e ragionato, ossia a casaccio totale, digitando “vitamina A-retinolo” e finendo per comprare un prodotto tedesco. Un liquido giallo e unto che sembrava olio di oliva, che poi si è rivelato essere di fatto olio di oliva, per l’appunto, con vitamina A: un integratore alimentare. Ringrazio la mitica Piperpenny che vive in Germania e mi ha tradotto l’etichetta, ahimè post acquisto. No comment.
Ebbene me lo metto lo stesso tutti i giorni appena stacco dal lavoro sul viso (sono comunque ingredienti naturali, unica accortezza evitare luce solare) perchè lascia la pelle davvero morbida ed idratata ed è perfetto per massaggiare a lungo, scaricando anche le tensioni della giornata. Anche quello misterioso della mia babysitter è alimentare, mi ha confermato. Io non vi voglio sulla coscienza, non essendo prodotti testati per il viso e non conoscendo eventuali conseguenze a lungo termine, quindi non metto nessun link. Racconto solo la verità. Nuda e cruda. Anzi, nuda e unta.
In ogni caso…ci vuole anche un altro olio… quello di gomito, la vera chiave di tutto, dandoci dentro verso l’esterno e verso l’alto nel massaggio, spianando fronte e rughe di espressione. Ho fatto un video ridicolo su Instagram, se volete vedere un mini-tutorial.
Morale: la pelle in questo periodo è strepitosa.
Skin care con Drunk Elephant: la mia recensione va quindi letta anche alla luce di questo ingrediente extra.
Voi come combattete l’usura e il decadimento in questo periodo?
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